La proprietà aveva tenuto fermo l’intervento per anni, adempiendo però puntualmente ai suoi obblighi come il versamento dell’IMU, anzi versando più del valore minimo stabilito dal Comune. Ogni anno infatti il Comune stabiliva il valore minimo di mercato a mq per terreni edificabili (residenziali, commerciali, industriali).
Nel PGT del 2009 proponemmo la cancellazione del Piano di Lottizzazione, cercando un’intesa con il proprietario che si rivelò impossibile perchè fece valere i suoi diritti minacciando azioni legali con rivalsa dei danni (parliamo di milioni di €uro, non di noccioline) sul Comune perchè aveva sempre pagato le tasse oltre la soglia minima per far scattare i controlli da parte dell’Ufficio Tributi. Inoltre la proprietà aveva presentato nel 2007 un Piano Attuativo che bocciammo per questioni tecnico formali ma che dimostrava il suo interesse a edificare.
Quel terreno fu comprato a suo tempo da chi aveva costruito l’Esselunga a Cernusco: si dice su mandato della stessa per bloccare l’arrivo di potenziali concorrenti. Poi passò di mano e quindi tornò alla stessa proprietà con valori nel frattempo lievitati. Nel percorso del PGT venne trovato quindi un compromesso con riduzione da 14mila a 8.400 mq. La discussione fu vivace perchè significava una riduzione del guadagno potenziale per i lottizzanti di milioni di €uro (il commerciale è quello che rendeva di più a mq, seguito dal residenziale e infine dall’industriale). Inoltre furono introdotti oneri aggiuntivi per l’operatore, richiesta di compensazioni ambientali, standard qualitativi e la conferma di esclusione del commercio alimentare, che è quello che porta più traffico. Si ottennero quindi rispetto al piano originale una riduzione del consumo di territorio e uno spostamento di parte del guadagno dal privato al pubblico, cioè soldi e opere per i cittadini
Durante il primo mandato del sindaco Paolo Brivio il PL è stato infine presentato e approvato: il risultato finale è stato una riduzione finale a 7.000 mq, la metà del PL originario del 1991. L’Amministrazione ha dovuto rinunciare a parte delle richieste inserite nel PGT del 2009 per le mutate condizioni di mercato e la minore redditività degli investimenti, inoltre erano sorte nuove regole di compensazione ambientale da parte di Regione Lombardia che andavano ad impattare sui costi dell’operazione immobiliare.
Si parte sempre da una situazione pregressa – nel bene o nel male – e l’esito finale non è stato quello auspicato da Progetto Osnago (vale a dire la cancellazione PL) ma un ragionevole compromesso, decisamente meno impattante delle originarie previsioni urbanistiche del 1991.