I danni dei dazi

I danni dei dazi

Lunedì 16 giugno a Spazio Aperto Progetto Osnago ha organizzato una serata informativa su un tema di cui si parla molto negli ultimi mesi, vale a dire i dazi, tornati alla ribalta dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca.

Il professor Giulio Cainelli – ordinario di Economia all’Università di Padova – ha fatto un excursus storico del tema dei dazi e della crisi della globalizzazione che li ha riportati alla ribalta.

Sono disponibili le slides della serata, di cui riportiamo una sintesi

Globalizzazione e commercio internazionale

  • Due fasi storiche: una prima globalizzazione (1870-1913) interrotta da guerre e crisi, e una seconda dopo il 1945.
  • La seconda globalizzazione è nata grazie alla conferenza di Bretton Woods (1944), con la creazione di FMI, Banca Mondiale e il tentato lancio dell’ITO (mai ratificato).
  • In assenza dell’ITO, è stato creato il GATT (1947), con principi di non discriminazione: “nazione più favorita” e “trattamento nazionale”.
  • Dal GATT si è evoluta l’OMC (WTO) nel 1994, con l’obiettivo di ridurre barriere tariffarie e includere servizi e proprietà intellettuale.

Crisi del multilateralismo

  • Il WTO ha avuto risultati modesti a causa:
    • dell’aumento dei membri e della loro eterogeneità;
    • delle difficoltà nel superare le ultime barriere commerciali;
    • della perdita di entusiasmo post crisi economica 2007;
    • del ritorno di nazionalismo economico e bilateralismo.

Effetti della globalizzazione

  • Secondo il modello Heckscher-Ohlin:
    • Vincitori: settori esportatori, lavoratori qualificati, imprese competitive.
    • Sconfitti: settori esposti alla concorrenza estera, lavoratori meno qualificati, imprese inefficaci.
  • Studio sul “China shock” : le regioni USA più esposte alle importazioni cinesi hanno sofferto più disoccupazione e salari più bassi.

Dazi: definizione e conseguenze

  • Sono tasse sulle importazioni, che possono essere specifici o ad valorem.
  • Effetti:
    • Produttori nazionali: protetti e avvantaggiati.
    • Consumatori: danneggiati da prezzi più alti.
    • Governo: guadagna attraverso il gettito fiscale.
  • Tuttavia, a livello aggregato, i dazi portano inefficienze, riduzione del commercio e possono danneggiare i più poveri.

Le guerre commerciali di Trump

Prima guerra commerciale (2018-2020)

  • Introdotti numerosi dazi per proteggere settori strategici.
  • Effetti stimati:
    • Perdite per consumatori USA: 114,1 miliardi $
    • Guadagni per produttori USA: 31,8 miliardi $
    • Entrate per lo Stato: 65,9 miliardi $
    • Saldo netto: –16,3 miliardi $
  • Dazi ritorsivi da parte di Cina, UE e altri paesi, con:
    • danni al settore agricolo USA,
    • perdita netta di posti di lavoro nei settori esportatori.

Seconda guerra commerciale (2025)

  • Dazi generalizzati (10%-125%) su importazioni da Canada, Messico, Cina, UE e altri.
  • Forte reazione dei mercati: lo S&P 500 crolla del 6%, con 2.700 miliardi $ di perdite in un giorno.
  • Le regioni europee più colpite includono il Nord Italia.

La “logica” di Trump e il populismo

  • I dazi non rispondono a logiche economiche convenzionali ma a:
    • Obiettivi simbolici e politici;
    • Rappresentazione di Trump come difensore del popolo contro le élite e l’estero;
    • Strumentalizzazione per obiettivi strategici (es. immigrazione, droghe, rapporti bilaterali);
  • Il protezionismo è reinterpretato in chiave populista, come reazione al “tradimento” del multilateralismo.